Lo scorso 27 maggio, Giuseppe De Righi al vertice del Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani da tre anni, è stato eletto vicepresidente della Rete delle Reti, nata da un protocollo d’intesa di livello nazionale sottoscritto il 25 ottobre scorso a Bari, cui hanno aderito sistemi bibliotecari come il nostro.
La Rete delle Reti vede partecipare oltre 26 sistemi bibliotecari di tutto il Paese, che servono complessivamente più di sette milioni di cittadini, attraverso una vasta rete di biblioteche comunali, che costituiscono un patrimonio di presenza, di cultura e di valori in ogni singolo comune.
Il Lazio per ora vanta la partecipazione al protocollo di ben quattro sistemi: la Compagnia dei Lepini, il Sistema Bibliotecario Ceretano Sabatino che va da Formello a Santa Marinella e quello Prenestino, gestito dalla Comunità Montana, oltre ovviamente ad SBCR, che ha pazientemente costruito il percorso. Si conta di avere presto anche l’adesione dell’Istituzione Biblioteche di Roma. A livello nazionale è data per certa anche quella di Milano. Tra le grandi città è già presente Torino che esprime, con l’Assessora alla Cultura Francesca Leon, la Presidenza della Rete delle Reti.
Pur avendo definito gli Organi da pochi giorni, la Rete delle Reti – nata spontaneamente e dal basso – ha già una storia: da più di un anno è attiva e sta lavorando, soprattutto nell’ambito della coprogettazione. L’anno scorso i Sistemi Bibliotecari aderenti hanno partecipato con progetti integrabili tra loro ad un bando del Mibact, che una volta vinto, ha reso possibile la realizzazione di un programma più generale, che ha consentito proprio la strutturazione del processo di rete delle Reti. Quest’anno invece, nella stessa logica, ventidue sistemi cercheranno di farsi finanziare tre progetti, dei quali speriamo di vedere i risultati nelle biblioteche dei Castelli Romani.
Inoltre la collaborazione tra sistemi bibliotecari ha fatto affrontare in maniera omogenea l’emergenza Covid, pensando e strutturando insieme soluzioni, che andassero bene in ogni biblioteca del Paese e che sono state apprezzate anche all’estero.